venerdì, giugno 29, 2012

Di donne e lavoro e del cambiare prospettiva

Non sono una fan delle quote rosa. Non mi considero una femminista, almeno per come spesso il femminismo è inteso in Italia.
Provo un notevole fastidio verso tutti i discorsi "a favore delle donne", spesso pieni di condiscendenza, molte parole su carta e in Rete e scarsissima disponibilità a farvi seguire i fatti.

Mi ritengo molto fortunata: da quando lavoro ho trovato quasi sempre persone disposte a insegnarmi quando dovevo imparare (e alcune, bontà loro, ancora lo fanno), a valutarmi per le mia capacità,  a riconoscere i miei meriti, se lo ritenevano. 
Penso che donne e uomini davvero capaci riescano a trovare la loro strada (pure quelli non capaci, ma è un'altra storia), ma so anche che non tutti sono stati fortunati quanto me. E che di porte in faccia, anche ingiustamente, ne abbiano viste molte di più, a volte in modo subdolo o molto squallido.

C'è il merito sì, le cose dovremmo essere tutti in grado di guadagnarcele. Ma non è un caso se ho scritto che mi ritengo "fortunata", pur sapendo di aver lavorato e fatto molta fatica.
Insomma, forse un cambiamento di prospettiva, a volte, non guasta. Ed è per questo che sono particolarmente orgogliosa di aver letto oggi su Techpresident questo editoriale a firma di Andrew Rasiej, uno dei fondatori di Personal Democracy Media.
Ora, si tratta del mio datore di lavoro, quindi non mi dilungherò sulla stima e sulle qualità di Andrew, il suo lavoro parla per lui e così molte altre persone. Ne riporto qui un brano:

You see, when women are minimized, our perspective is narrowed. I am not suggesting we should look to some formula of what constitutes diversity, rather, we should realize that when we minimize women, we then lose out on the priorities and unique approaches that women bring to solving problems throughout the world, digital or otherwise. 
My team and I pride ourselves on the fact that we go out of our way to achieve as much gender balance as possible at our Personal Democracy Forum conference which we produce every year. But now I realize that even by that measure, I am personally and professionally falling way short, if I am not seeing the imbalance naturally. This is not OK for me and not OK for our industry. And it is not OK for our now global connected society either.


Nota
Alcuni anni fa ho contribuito a fondare il gruppo delle Girl Geek Dinners a Bologna e sono molto contenta di aver dato e di dare il mio piccolo contributo, quando posso. 
Partendo dalla necessità di fare rete e conoscersi tra persone dello stesso settore, le GGD sono riuscite a diventare una realtà che lavora per diffondere la cultura digitale (in modo "sano" e non strumentale) e per creare valore per Bologna. Non potrei essere più fiera di loro.

giovedì, giugno 21, 2012

Personal Democracy Media a State of the Net: quali sono le sfide della trasparenza?

Da stasera a domenica mattina sarò a Trieste per la nuova edizione (finalmente!) di State of the Net, conferenza che farà il punto dello stato della Rete in Italia, in una prospettiva internazionale, con speaker italiani e stranieri di altissimo livello. Qui il programma.

Dopo aver partecipato all'edizione del 2008, sono contenta di esserci in "versione allargata": quest'anno, infatti, faccio parte del comitato promotore della conferenza e Personal Democracy Media collabora con State of the Net curando una sezione sulla trasparenza con due keynote e un panel. Come si legge sul sito di State of the Net:
Si tratta però di un concetto sfaccettato che porta domande cruciali e sfide che la società sta già affrontando: come conciliare la necessità della trasparenza con l’esigenza della privacy? Quali sono le sfide che governi e aziende devono affrontare nel conciliarle?
Gli speaker che ne discuteranno vengono da esperienze e contesti molto diversi: lo scrittore Andrew Keen, l'attivista croato Marko Rakar e Jan Hemme, del Partito Pirata di Berlino

La sezione si svolgerà sabato a partire dalle 15.30. Io modererò il panel - e so già che un'ora non basterà! Spero ci sarete, ma, in caso contrario, se ci sono spunti o domande scrivete qui o su Twitter. L'hashtag di State of the Net è #sotn12.

In bocca al lupo a Sergio, Paolo e Beniamino.
Ci vediamo a Trieste!

lunedì, giugno 11, 2012

Personal Democracy Forum 2012

Tra poco più di un'ora inizia la nona edizione del Personal Democracy Forum, la mia sesta.
Il tema di quest'anno è "The Internet's new political power", il programma è qui.

Gli speaker di quest'anno sono 135 e, come l'anno scorso, ho l'impressione che sentirò parlare di molti di loro nel corso dei prossimi 12 mesi (due nomi per l'anno scorso: Alaa Abd El Fattah e Mona Eltahawy).

L'hashtag è #pdf12. Tra oggi e domani ci sarà molto di cui parlare, dateci un'occhiata.

P.S. Qui lo streaming per seguire dal vivo.