sabato, settembre 18, 2010

Aftermath

Ora che anche io ho lasciato quella città, trovo difficile liberarmi dalla sensazione che la vita contenga una perenne sfumatura di posteriorità. In inglese esiste una parola, aftermath, che indica ciò che segue a un evento.
Qualcuno una volta mi ha spiegato che, letteralmente, il termine si riferisce a una seconda falciatura del fieno nella stessa stagione. Chi fosse incline a osservazioni di ordine generale potrebbe sostenere che New York City calchi la mano sulla ciclica falciatrice della memoria, quella sorta di deliberata riflessione postuma che sortisce l'effetto - almeno così si sente dire, e desolatamente si spera - di sfoltire l'erboso passato riducendolo a proporzioni gestibili.
Perché quello continua a ricrescere, ovviamente.

Joseph O'Neill, La città invincibile

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