martedì, maggio 26, 2009

Manuel Castells e il modello Obama in Europa

Oggi a Barcellona Manuel Castells ha tenuto un seminario su "politica e internet al tempo di Obama". Trovate qui alcuni appunti.

Alla domanda "Why cannot Obama’s model be extrapolated to Europe? Aren’t we seeing “politics 2.0″ in Europe?", Castells ha così risposto:

About transporting Obama’s model to Europe: it’s true that there is an Obamization of politics, and that there are shy approaches towards Web 2.0, but they are mainly technological, not conceptual. Everything remains under the control of the party machines, including the leaders — especially because there are no presidentialist elections. Power must be taken from political parties. And this will only happen under a sever catastrophic crisis of politics and political parties.

Il primo battito d’ali di Angeli per Viaggiatori

Angeli per Viaggiatori è la storia di un progetto nato grazie alla partecipazione positiva di tutti voi!
Tante delle scelte che abbiamo fatto sono state profondamente condizionate dalle considerazioni che abbiamo raccolto. In diversi casi di fronte ad un problema la soluzione è stata: vediamo cosa ne dicono gli amici di Kublai!
Questa esperienza è stata molto stimolante e sono stato costretto a mettere in discussione tanti preconcetti. [...] Su Kublai ho capito che i vantaggi della condivisione sono superiori ai rischi dell’imitazione. Attraverso la condivisione riesci a raccogliere tantissime indicazioni, informazioni, punti di vista e critiche che ti consentono di accelerare il processo di evoluzione del progetto in modo incredibile. La condivisione ti spinge a correre perché capisci che i rischi di essere copiato sono tali solo se ti fermi. Se continui rapidamente a fare passi avanti accumuli conoscenze e sviluppi competenze e tieni lontano i potenziali concorrenti.



Il racconto di Stefano Consiglio, creatore di Angeli per viaggiatori, progetto nato e cresciuto su Kublai. Che ora comincia a camminare online.

lunedì, maggio 25, 2009

If anything goes wrong, PDF will be my constant

Dopo l'edizione 2007 e quella 2008 e, giuro, mille peripezie...

si torna al Personal Democracy Forum - edizione 2009!!!

Cosa è PDF? La più importante conferenza che si occupa del rapporto tra tecnologia e politica.

Cioè?
Beh, fatevi un'idea da quello che è successo lo scorso anno:



(...ah, quando? 29 e 30 giugno)

Video ritardi/ 2 - Critical City vince il Tech Garage 2009

Critical City ha vinto il Tech Garage 2009, e alla grande (leggete il post di Marco)!
Qui sotto il cosiddetto elevator pitch, in inglese.

CriticalCity - TechGarage Pitch from Staff CriticalCity on Vimeo.



...ne sentiremo parlare ancora, molto presto. Complimenti!!

sabato, maggio 23, 2009

Video ritardi/ 1

Si dovrebbe diffondere e parlar bene di ogni singolo video di Diego, certo.
A me piacciono particolarmente i video in cui riesce a parlare (o anche a non parlare) e ad affrontare temi particolarmente delicati, dove è difficile non sbagliare.
E lui non sbaglia, neanche stavolta (il tema è l'immigrazione):



(sì, sono in ritardo, nel frattempo ne ha fatto un altro...e allora?)

giovedì, maggio 14, 2009

Non Zero: il nuovo ciclo di conferenze al Porto dei Creativi

Kublai deve fare cultura, deve sollecitare discussioni sui temi dell’impresa creativa, dello sviluppo del territorio e delle reti. Non ci sono alternative. Lo dobbiamo fare perché queste discussioni servono ai creativi kublaiani per crescere; e perché servono a noi, per confrontarci con le migliori esperienze del mondo e, nel confronto, crescere in quanto community.

Dice bene Alberto presentando il nuovo ciclo di conferenze al Porto dei Creativi.

E allora, nel mio piccolo, rilancio anche io:

  • 20 maggio, ore 21.30: Anne Daubrée, la27eregion.fr - Cambiare il cambiamento. Quando designer ed altri creativi invitono cittadini e poteri pubblici ad inventare i territori di domani (in italiano)
  • 4 giugno, ore 21.30: Reggie Prim (con Pete Tidemann) - Community organizing and civic engagement in the arts (in inglese)
  • 18 giugno, ore 21.30: Ruggero Rossi - I social network supportano l’innovazione? Metriche e riflessioni dalla network analysis di Kublai
Sono sicura che molti le troveranno interessanti - anzi, ve lo garantisco, diverse cose nuove sono in movimento....

mercoledì, maggio 13, 2009

Quando la frase più frequente è "in questo periodo la mia vita è complicata"

Uno dice Che succede?
Un altro aggiunge Ma dove vivi esattamente, mi son perso dei passaggi?
Un terzo rimprovera Possibile che le cose io le dabba sapere da Facebook?
Poi c'è chi scrive e non riceve risposta, chi mi chiede le cose e io le dimentico eccetera.

Per la serie "aggiornamenti esistenziali" (o anche: un pugnetto di fatti miei, ma senza esagerare): ho un nuovo lavoro, molto bello, vario e impegnativo. A Roma (sì, vivo sempre a Roma).
Sì, ancora per un mese faccio lezione una volta a settimana ai bambini di scuola elementare. Ad Andria.
Sono due luoghi diversi e vagamente distanti? Esatto, è il motivo per cui ogni settimana viaggio tra le due città, per la gioia di Trenitalia - e un po' anche dei miei genitori, che mi vedono più spesso, sebbene in modalità rimbambita, alle volte.
Per non farci mancare nulla traslocherò all'inizio del mese prossimo e - ho dimenticato qualcosa? - ah, dovrei andare una manciata di giorni a New York per il Personal Democracy Forum (anyone?).

Che altro in più? Ho una camera piena di vestiti che non sarà mai in ordine per i prossimi quindici giorni, scadenze, alimentazione disordinata, articoli scritti a metà, letture che meriterebbero maggior riflessione, email a cui prima o poi risponderò, amici che non curo come dovrei ma di cui non potrei fare a meno (e lo sanno, certo che sì).


Nel frattempo matrimoni, trasferimenti e gravidanze altrui.
Nel frattempo un weekend a Milano di quelli che ci voleva.
Nel frattempo sono sempre di fretta, con la valigia sempre aperta, in debito di tempo e di sonno, con la memoria che fa strani scherzi, ma ci sono, da qualche parte.
Raccontatemi le cose che non vi chiedo, chiedetemi quelle che non vi racconto.
Gestire spazio e tempo è complicato per me, ultimamente (e non è detto che non sia una vendetta storica), ma ci sono e sto bene.

A scuola, dall'alto di un ruolo

Per vari impegni di lavoro non ho continuato con costanza - mea culpa - a raccontare delle mie lezioni a scuola elementare.

Ho continuato a fare una o due lezioni a settimana e cercherò pian piano di raccontare gli elementi più importanti.
Una cosa però mi ha colpito nella lezione di giovedì scorso. Tra i vari blog ho mostrato ai bambini quello di Visioni Binarie, lasciando che esplorassero le pagine (avevamo fatto un piccolo gioco-esperimento di cui poi parlerò).
Una bambina è rimasta colpita da questa in cui si parla di Roberto, un ragazzo che non riesce a fare accettare la propria omosessualità ai genitori. "Ma che succede se lo leggono i genitori? O i suoi amici? O qualcuno che lo prende in giro?" mi ha chiesto "Forse non avrebbero dovuto scriverlo in un blog".
Ho provato a chiederle se secondo lei si trattasse di una storia vera, pensando che il problema fosse la riservatezza, la privacy, temi di cui abbiamo parlato. Invece la ragazzina era preoccupata del fatto che Roberto potesse avere problemi perché era stato scritto che era omosessuale. L'ho rassicurata, aggiungendo che l'errore non è di chi lo dice pubblicamente, ma di chi prende in giro (mi ha fatto sorridere questo riconducimento alla pratica scolastica del "prendere in giro" per qualsivoglia motivo).
Non abbiamo continuato a parlarne, eravamo a fine lezione, ma si è abbastanza tranquillizzata.

Però sono andata a casa con un paio di interrogativi. Il primo è che non sono riuscita a capire se il timore fosse collegato a una percezione dell'omosessualità come effettivamente "sbagliata".
Il secondo è: se così fosse stato io cosa avrei fatto?
Sicuramente non avrei detto qualcosa che non penso, ma sarebbe stato giusto farlo? In fin dei conti in questi aspetti quello che i bambini pensano deriva quasi sicuramente direttamente da quanto detto in famiglia, e io non sono nemmeno una maestra, poi, anche se i bambini mi vedono come tale.

Qualche giorno fa raccontavo a un'amica delle lezioni e del rapporto con i ragazzi e che loro mi sembrano, anzi sono, estremamente più svegli, non solo sul piano personale ma in generale quanto a conoscenza - o, meglio, percezione - del mondo che hanno intorno.
E questo è positivo, certo, ma anche critico e destabilizzante per chi deve avere a che fare con loro. O almeno, questa la sensazione che ho avuto in quei cinque minuti in cui ho avuto la possibilità di dire qualcosa "dall'alto" di un ruolo.