lunedì, gennaio 26, 2009

L'energia del KublaiCamp (e tutte le parole che non riesco a trovare)

Sono passati un paio di giorni dal KublaiCamp e ancora ho difficoltà a mettere in fila i pensieri su tutto quello che è stata la giornata di sabato e su cosa ha rappresentato questo momento di incontro dopo un anno di Kublai, un progetto entusiasmante e difficile, pieno di sfide.




Ormai ho una certa esperienza di organizzazione di barcamp ma questo è stato in qualche modo diverso dagli altri: dopo molti mesi di gestione della community di Kublai, persone, storie, progetti, idee, è stato importante e molto bello vedere conoscersi di persona, chiacchierare, raccontare, mostrare pezzi del proprio progetto (il gruppo di Frame ha predisposto dei pannelli di grande impatto, Nino Galante ha portato le foto e le formine da pasticceria del Caffè Galante in Sicilia...e deliziosi dolci alla mandorla!).
Insomma è stato un incontro, una festa fatta da e con tutti i partecipanti, un modo per stare insieme e vedere come ripartire.



Cose da raccontare ce ne sarebbero, moltissime: dall'atmosfera, al bellissimo premio creato da Fabio, agli occhi curiosi di chi è arrivato da tutte le parti d'Italia e non sa cosa sia un barcamp, fino a Tito e Marco, che hanno vissuto questo anno di Kublai dal punto di vista del Ministero dello Sviluppo economico (loro sono economisti esperti di sviluppo locale) - e ora sono praticamente dei fan del progetto.

Su un aspetto in particolare però mi fermo. Il Kublai Award, il premio al miglior progetto creativo di Kublai, è stato assegnato a Critical City, scelto tra cinque finalisti. Io, devo dire, non sapevo come sarebbe stata presa la premiazione: in fin dei conti non è un premio in denaro ed è di qualità ma è un aiuto per crescere, se te lo sai giocare, non di quelli che ti risolve la vita (in pieno spirito di Kublai, devo dire).
E invece c'è stata partecipazione, attesa e anche emozione, da parte di tutti. Al momento della proclamazione, quando ho visto i tre ragazzi di CC saltare in piedi e abbracciarsi, sentito l'applauso sincero di tutti, con gli altri finalisti in prima fila...beh, ho pensato che persino all'ultimo momento sono riuscita a stupirmi e a imparare qualcosa in più. E a sentirmi davvero un bel po' fiera di aver fatto parte di tutto questo.

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E poi, ovvio o meno che sia, grazie a tutti i partecipanti e allo staff di Kublai.

venerdì, gennaio 23, 2009

La Costituzione a fumetti in mostra a Bologna

Lo scorso weekend a Bologna ho visitato "La Costituzione illustrata", una mostra in cui alcuni bravissimi fumettisti italiani hanno illustrato alcuni articoli della Costituzione.
I fumettisti: Lorenzo Mattotti, Tanino Liberatore, Vittorio Giardino, Giuseppe Palumbo, Carlo Ambrosini, Davide Fabbri, Guido Scarabottolo, Paolo Bacilieri, Gabriella Giandelli, Alberto Pagliaro, Michele Benevento, Sergio Ponchione, Daniele Caluri e Marco Corona.

L'esposizione è all'interno della Sala Borsa, in piazza Re Enzo fino al 26 gennaio, è piccola e molto interessante (poco pubblicizzata purtroppo).

Complimenti alle associazioni Krazy Kat e Comma 22 per l'iniziativa che probabilmente avrà un seguito. Nel frattempo, se potete, andate a dare un'occhiata.

Whitehouse.gov, il nuovo sito della Casa Bianca

Uno dei primi cambiamenti visibili dell'amministrazione Obama è il nuovo sito della Casa Bianca.
Il lavoro svolto dallo staff di Obama in campagna elettorale e nel periodo di transizione è stato innovativo e farà scuola.
Ma, date le premesse e l'impegno alla trasparenza promosso dal neo-presidente, questo nuovo sito è davvero così all'avanguardia o si poteva fare di più?


Su Apogeonline ho provato a fare un po' di analisi e una sintesi di autorevoli opinioni del primo impatto di Whitehouse.gov. Spero abbiate modo di dare un'occhiata e dirmi cosa ne pensate.

giovedì, gennaio 22, 2009

Kublai, Glamour e il social network fai-da-te


Su Glamour di febbraio c'è un articolo di Aurora su come creare social network su piattaforme e community esistenti. L'articolo è curioso e interessante: molto spazio ha Critical City, un bel progetto che unisce gioco e spazi cittadini (nella fattispecie, quelli di Milano). Critical City, tra l'altro, fa parte di Kublai ed è tra i finalisti del premio che verrà assegnato sabato prossimo 24 gennaio durante il KublaiCamp (a proposito, chi viene?).
E Kublai è anche presente nell'articolo sotto forma di intervista alla sottoscritta sull'uso che abbiamo fatto della piattaforma Ning per costruire la nostra community.

Grazie ad Aurora, ottimo tempismo! :)

Inauguration special su Current TV

A uso e consumo di parenti e amici, ecco qui il video della mia partecipazione allo speciale di Current TV sull'insediamento di Barack Obama (a partire dal minuto 11).
Si è chiacchierato di presidenti USA nella fiction "The West Wing" e mi sono divertita molto.



Tutto lo speciale, composto da quattro video, è qui.
Grazie a Enrico, Giorgio e Giovanni!

mercoledì, gennaio 21, 2009

Obama e The West Wing live su Current

Come preannunciato, ieri ho preso parte alla trasmissione su Current TV condotta da Enrico Sola e Giorgio Valletta in occasione della cerimonia di insediamento di Obama. Come al solito è stato divertente chiacchierare con loro, specie perché l'argomento era sì, Obama, ma anche le serie tv, e in particolare la mai troppo citata The West Wing.

La serie tv ha anticipato e trattato molti temi politici attuali e ha reso popolare la figura di un presidente carismatico e amato, Jed Bartlet.
Obama, inoltre, è stato diretta e dichiarata ispirazione per gli sceneggiatori che hanno creato il personaggio di Matt Santos, candidato alla presidenza, latino, giovane, outsider e con poca esperienza.
Anticipazione? Product placement, come mi diceva ieri scherzosamente Mafe?

Ecco qui un po' di materiale su quello che ho detto:
Enrico mi ha infine chiesto cosa ci potrebbe riservare il futuro tra serie tv e presidenziali. Così di getto mi è venuto da dire, quasi da chiedere: un presidente donna? In fin dei conti, anche se con meno successo, hanno fatto una serie tv già anche su quello...

martedì, gennaio 20, 2009

Ora che è presidente

Mi ha fatto uno strano effetto vederlo lì a Washington, Barack Obama, in un posto che conosco, che ho percorso non moltissimo tempo fa.
Mi ha fatto uno strano effetto vederlo presidente dopo che per due anni ho seguito praticamente tutto quello che ha fatto, da outsider a vincitore, confrontandomi con amici italiani che hanno studiato la sua campagna e amici americani che l'hanno vissuta.

Ho opposto resistenza, non mi ha conquistato subito, Obama, proprio perché era troppo bello per essere vero: la sua storia, la sua sicurezza, il non sbagliare un colpo in un contesto dove è sin troppo facile farsi rovinare da qualunque cosa. E poi il carisma, dannazione, ché qui non ci siamo mica abituati.
Insomma, quello che rappresentava: il sogno.

Ho opposto resistenza, non sono di facili entusiasmi. E se non avesse abbastanza esperienza? E questo movimento quasi di fede sarà un buon segno.
Io ora so che è un buon segno lui, so che è un buon segno che la gente non si vergogni di essere americana (ne ho, di amiche che si fingevano canadesi, eh), che abbia speranza, qualunque cosa voglia dire. Non so se sarà un buon presidente, se manterrà la promessa di cambiamento.
Penso che cambiamento sia una parola che si presta alle interpretazioni e sarà sin troppo facile accusarlo di averci illuso, illuso anche noi. Deludere ci deluderà, lo metto in conto. A volte lo farà per convenienza, a volte perché è più realista e pragmatico di noi.

Ma di questi tempi non è nemmeno banale farci pensare che le cose miglioreranno, chissà, magari iniziamo a crederci. Quella io non la chiamo illusione. Speranza, chissà?
Da domani si inizia a fare sul serio. Si può dire "in bocca al lupo" a un presidente?

lunedì, gennaio 19, 2009

Domani la cerimonia di insediamento di Obama: un po' di risorse e materiali

Sembrava non dovesse arrivare mai e invece è domani, tra poche ore. Dopo una campagna elettorale di quasi due anni domani Barack Obama diventerà ufficialmente presidente degli Stati Uniti.
Sul significato politico e sulle possibili implicazioni e scenari futuri le parole si sono già sprecate e molte si sprecheranno.
Io segnalo per ora un po' di cose interessanti sull'evento in chiave multimediale:

Domani Current TV realizzerà uno speciale "Obama inauguration" condotto da Enrico Sola e Giorgio Valletta e apertissimo all'interazione di tutti. Il programma andrà in onda dalle 17 alle 21 (ne parla Giovanni) e sarà pieno di ospiti e interventi (a un certo punto anche il mio).

Per chi è a Roma, domani alle 16 ci sarà la presentazione del libro "Come cambia l'America" nella sede della Provincia di Roma, in replica mercoledi sera alla libreria Flexi (e il 22 a Bologna al MondoInfoShop di via Mascarella).


E poi si comincerà a fare sul serio...

venerdì, gennaio 09, 2009

KublaiCamp, un barcamp su creatività e sviluppo coming soon (24 gennaio!)



Gennaio è spesso il mese in cui si comincia qualcosa di nuovo o si ricomincia quello che già si faceva, quasi mai il momento di tirare le somme e rilanciare. Questo, tutto insieme, è quello che invece faremo il prossimo 24 gennaio con Kublai, iniziativa del Dipartimento di Politiche per lo Sviluppo partita lo scorso marzo (qui tutte le informazioni in sintesi).

Come? Con il KublaiCamp, un barcamp su creatività e sviluppo del territorio: sarà allo stesso tempo un modo per conoscerci (la community di Kublai è sparsa in tutta Italia) e far conoscere Kublai anche a chi non vi ha preso parte ma è interessato al tema.

Sul wiki ci sono 13 interventi sul wiki, su vari tipi di iniziative e idee provenienti da tutta Italia.
Mi piace molto quello che ha scritto Antonio Pavolini a questo proposito: "appare evidente il tentativo di coniugare l’impalpabile universo dei nuovi media con l’indiscussa ricchezza - e il probabile futuro - del nostro paese, quella che qualcuno chiama “cultura”, se non addirittura “economia della conoscenza” e che piu’ banalmente potremmo definire “la capacità di un popolo di creare cose belle o che ci fanno stare meglio”.

Grazie a Kublai in questi dieci mesi posso dire di aver conosciuto davvero molte persone che hanno voglia e capacità di creare cose belle per la loro terra: averle in un unico luogo nello stesso momento è una ricchezza, oltre che una cosa che mi rende personalmente molto contenta.

Sarà un incontro, uno scambio di idee, una festa...quindi che aspettate? Iscrivetevi subito!

Tutte le informazioni sono qui:
Ulteriori novità in arrivo molto presto!

venerdì, gennaio 02, 2009

Tiny kitchen: sperimentazioni culinarie dal NYT magazine


tiny kitchen, originally uploaded by r.i.c.h..

Jill Santopietro fa un invidiabile mestiere: è una cuoca, scrive di cibo e fa la recipe tester per il New York Times Magazine: in pratica parte del suo lavoro è andare nei ristoranti, assaggiare dei piatti particolari e rielaborarli in ricette da proporre sulla rivista del NYT.
Da qualche tempo Jill scrive anche su The Moment, il blog del magazine su moda, cibo ecc e lì può sperimentare e rendere un po' diverso il suo lavoro solito.

Questa estate sono andata a trovarla in redazione e ho visto come funziona il suo lavoro per il blog. Il New York Times non ha una cucina e quindi Jill deve cucinare tutto nella minuscola cucina del suo appartamento e portarlo in redazione e nello studio dove avvengono le sessioni fotografiche: già, una fetta di torta alla pesca diventa "una modella" con luci e sfondi e scelta delle foto migliori che andranno sulla rivista (inutile dire che alla fine la torta è stata mangiata con grande gusto).

Da fine novembre Jill ha deciso di mostrare qualcuno degli esperimenti culinari che fa quotidianamente e di riprenderli in video proprio nella sua minuscola cucina. La serie, inutile dirlo, si chiama Tiny Kitchen e la trovate sul sito del New York Times.

Ecco i primi video:

Qui, inoltre, ci sono tutti i post di Jill su The Moment. Enjoy!

Jackson Heights: un pacifico sud-est asiatico


Shopping in Jackson Heights, originally uploaded by Zach K.

In giorni di festa ma anche di guerra fa piacere leggere questo articolo sulla convivenza tra popoli normalmente in conflitto: il posto è Jackson Heights, quartiere di New York abitato (oltre che da moltissimi latinos) da gruppi provenienti da varie nazioni del sud-est asiatico, popoli con differenti tradizioni e religioni.

Ma le differenze si ammorbidiscono in un contesto diverso e multietnico, anche se il naturalmente i problemi ci sono, nella vita di tutti i giorni: come spesso accade, anche vivendo lontani, si viene giudicati in base a quello che accade nel proprio Paese, anche se non ci si riconosce affatto nel proprio governo. Pakistani e indiani in particolare non hanno un buon rapporto e i recenti attacchi di Mumbai hanno creato tensione.


"Political scientist Aushutosh Varshney concluded in an essay that, the more Hindu and Muslim Indians share communal space, the less likely they are to be violent toward each other" si spiega nell'articolo.

La vicinanza non sempre vuol dire dialogo e la collaborazione pacifica è anche legata al fatto che le questioni all'ordine del giorno siano soprattutto pratiche. Motivi utilitaristici, se vogliamo.
Magari, però, condividere uno spazio porta anche a un diverso modo di esprimere i propri bisogni e le proprie ragioni.