venerdì, ottobre 24, 2008

Essiccamento

Aveva cominciato così, senza un preciso scopo, a dire quello che pensava. Con scarsa pietà, di solito, con empatia, occasionalmente. Aveva cominciato a non tralasciare niente quando rispondeva a domande tipo "Cosa ne pensi?".
Aveva iniziato così, forse per affetto, e aveva continuato quasi per inerzia, senza rendersi conto della estrema semplicità nel farlo.
Banalmente, era del tutto sincera, con convinzione, il più delle volte, con distrazione, in qualche caso, per la naturalezza con cui le veniva di farlo.

Scoprì presto che le opinioni, le parole esposte, sono come cibi al sole: si seccano e cambiano consistenza. E così agli altri risultava più facile pensare che parlasse con uno scopo nascosto, con il classico secondo fine. Era tutto talmente semplice da risultare complicato agli occhi dei più.
Continuavano a chiederle "Cosa mi nascondi, cosa non mi hai detto", con sguardi, non parole, quasi sempre.
Si stupì nel non provare fastidio nè curiosità per quello strano atteggiamento.
Si ritrovò a notare la propria totale assenza di interesse verso la scoperta dei segreti altrui, casuale o meno che fosse, e imprevista gratitudine verso chi le metteva i pensieri davanti agli occhi chiedendole di guardare.
Inclinava la testa verso destra in quei casi, ci mise un po' ad accorgersene. Le avevano detto che si fa così quando si sta ricordando qualcosa, e invece a sinistra quando si inventa.
In realtà avrebbe potuto essere anche il contrario, non era sicura, ma quell'idea, di ricordare qualcosa in quei momenti, le piaceva.
E in fin dei conti, non faceva poi molta differenza.



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