venerdì, febbraio 15, 2008

"Simply a mistery, a very concrete one"

Josh Marshall di Talking Points Memo è stato uno dei primissimi blogger americani che ho cominciato a seguire, un punto di riferimento per la mia tesi (e prima, e dopo), tra l'altro.
Negli anni ho visto crescere la sua redazione, l'ho sentito parlare a una conferenza (troppo intimidita per andare a presentarmi e ringraziarlo), ho sentito racconti su come funziona TPM da chi ci ha lavorato.

Insomma, come spesso accade con i blog che segui quotidianamente, un po' ti affezioni a quelle persone sconosciute. Su TPM non c'è quasi mai spazio per il lato personale quindi sono stata doppiamente contenta di leggere questo post che Josh ha scritto oggi, giorno del suo compleanno:

I've been trying to let go of things, which is contrary to my nature. But I think most of all because of my wife and my son, who in addition to being this amazing, rambunctious little person, is allowing me to fit my own life better into a context of impermanent things, invest myself in his just started as opposed to my half-run race. But beyond all those organized thoughts I find fatherhood simply a mystery, a very concrete one I find sitting in my bed in front of me each morning, but one that hits me in some suddenly brand new way several times a day and has wrapped me into a kind of love and devotion completely different from anything I've ever experienced before and something I really wasn't able to imagine or get close to beforehand.

I don't like it when people project their own experiences into a template for other peoples lives. But speaking for myself I do not think I could feel complete as a person, fully accept this boundedness as a person, or fully know what it was to be one without the turned-upside-down experience I'm having as a father.

In a few months my wife is going to give birth to our second son. So I'm looking forward to more of this.


Mi ha fatto pensare ad alcune conversazioni fatte recentemente con amici già padri, o che stanno per diventarlo.

E, naturalmente, a mio padre. Un po' più forte del solito.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Bello il blog che ci segnali...
seguo capillarmente la campagna americana, é così appassionante!
...e cosi diversa da quello a cui siamo abituati qua in Italia con i nostri "simpatici vecchietti"!!
Una donna e un nero candidati alla presidenza, quando ci sarà qualcosa di simile da noi?

simone
www.ilcomunicatore.wordpress.com