giovedì, gennaio 17, 2008

Conferenza stampa (straniamento da)

La conferenza stampa è cominciata con un po' di ritardo.

Nel frattempo l'anchorman di Rai News 24 faceva dell'ironia (faceva anche un po' il simpatico, a dirla tutta) sul fatto che Mastella, nella sua teatralità, avesse convocato la conferenza stampa proprio a Benevento – e in una stanza non adattissima come spazio – obbligando i giornalisti a questa trasferta.

Il non più ministro della Giustizia ha fatto le sue dichiarazioni nel più prevedibile - e teatrale, in effetti - dei modi (notevole il “Sono come la Repubblica di Venezia. Serenissimo.”. Risate da noi che assistevamo), coprendo, oltre alla sua vicenda, tutti i campi del notiziabile: dalla mancata visita del Papa alla Sapienza ai rifiuti. A un certo punto ho temuto che si lanciasse nella spiegazione della ricetta della pastiera o che desse la sua interpretazione sull'eventuale matrimonio tra la Bruni e Sarkozy.

Invece a un certo punto si è messo a fare una tiritera sull'immigrazione, sulla storia di quando era giovane ed è andato in viaggio premio negli USA e ha conosciuto sua moglie e... (siamo i tuoi nipoti, Mastella? No, non direi). Insomma sul momento "melodramma andante", constatato l'esaurirsi del pacco di crostini, ho lasciato perdere la conferenza stampa.

Alla fine sembravano passate tre ore, e invece era una sola. Anni, sono sembrati (mi sono quasi sentita più matura alla fine di tutto).

Per tutto il resto della giornata ci ho ripensato cercando una parola per definire la sensazione di aver passato tre quarti d'ora ad ascoltare una serie di dichiarazioni ampiamente prevedibili per motivi che tutt'ora mi sfuggono.

Vorrei dire che è stato per i crostini, per il divano comodo, vorrei dire che è stato per la curiosità di sentire quel che diceva. E in qualche modo era così, ma forse più ancora mi interessava la maniera in cui l'avrebbe detto.
E poi, forse più ancora, per quella strana sensazione di pseudocompiacimento che, irrazionalmente, a volte si prova davanti alla deriva.

Insomma, ero su un divano, davanti alla tv a sgranocchiare crostini, come davanti alla puntata di un telefilm ben caratterizzato, totalmente verosimile e grottesco.

Ah, ecco, ho trovato la parola.


1 commento:

Antonio Sofi ha detto...

"per quella strana sensazione di pseudocompiacimento che, irrazionalmente, a volte si prova davanti alla deriva".

clap clap