martedì, luglio 24, 2007

Il dibattito elettorale su CNN e YouTube

Da queste parti si è guardato il dibattito elettorale tra i candidati del partito democratico in vista delle elezioni 2008 - qui il transcript.
Nel frattempo si son fatte due chiacchiere con Antonio Sofi che ha già scritto le sue impressioni a caldo su SpinDoc.


Il dibattito, tenutosi a Charleston (South Carolina) era interessante non solo in sè, ma anche (e forse soprattutto) per la modalità: questo è infatti il primo nato grazie alla collaborazione tra CNN e YouTube. Gli utenti hanno potuto postare su YouTube le proprie domande ai candidati. La CNN ha selezionato i video e le domande sono state poste ai candidati che hanno risposto entro certi limiti di tempo (il presentatore, Anderson Cooper, ha cercato di mantenere tutti on topic e tutti si sono rivelati sufficientemente "disciplinati").
Il NYT ha fatto live blogging del dibattito così come Jeff Jarvis (su PrezVid), a cui però il dibattito non è piaciuto affatto.

Le mie impressioni in ordine sparso:
1. l'idea e la collaborazione CNN/YouTube: concettualmente è una cosa che va sotto il termine tecnico di "figata". Che i blogger americani siano critici perchè a certe cose si abituano in fretta va bene. Che da noi ci si possa eventualmente lamentare perchè la nostra politica prende la deriva di quella statunitense va bene lo stesso: si sa che da oltreoceano prendiamo tendenzialmente le fesserie e le cose spettacolari.
Però CNN e YouTube che fanno questa cosa...bello, bello, abisso con tutto il resto. Figata, appunto.
Ri-però - recuperando il senso critico - resta che le domande le abbia scelte la CNN. Non che io sia proprio sicura che a farle votare dagli utenti saremmo andati necessariamente meglio ma valeva la pena fare un tentativo almeno parziale (sì, i MSM si spaventano).

2. il format: in teoria funziona. Dal lato di chi fa le domande, di sicuro.
Per quanto riguarda le risposte, in pratica il fatto che ci siano otto candidati (e tempi giustamente limitati) limita la possibilità di approfondire gli argomenti. Quindi di dire cose che abbiano sostanza.
Insomma c'è buona possibilità di capire l'impatto comunicativo dei candidati, la loro capacità di stare sul palco e di affrontare domande impreviste e la loro posizione sui temi in questione. A grandi linee. Se fossi un'elettrice statunitense e volessi conoscere meglio i candidati e farmene un'idea...uhm, mah...

3. le domande: beh, sta a voi valutare. Video ben fatti e originali in molti casi. Domande efficaci, alcune carine ma poco pragmatiche, alcune che prestavano il fianco alla risposta buonista. Bella, ma non sfruttata molto bene, la possibilità del follow-up: alcuni degli utenti che avevano fatto le domande erano in studio e sono stati interpellati da Anderson Cooper sull'effettiva efficacia della risposta ricevuta.

4. il merito:
- Obama: mi ha piuttosto deluso. Il decantato carisma funziona nei comizi ma non nelle domande dirette dei dibattiti, pare...insomma Maureen Dowd ha ragione a chiamarlo Obambi...
- Clinton: precisa, seria, decisa. Ha esperienza da vendere, comunicativa e politica. Impatto notevole, decisamente la più efficace - e ho il sospetto che sia una furbona.
Anche se quando si va un po' sulla sostanza resta sul vago, forse per mancanza di tempo. O forse perchè su questioni chiave come, Iraq e sanità universale, ha delle risposte non proprio popolarissime, almeno in un dibattito da "gente comune" come questo voleva essere.
- Edwards: meno incisivo di quanto avrebbe dovuto essere, considerato che il ruolo da outsider rispetto ai primi due lo porta - intelligentemente, per quel poco che ci capisco - a tentare il sorpasso a sinistra. Quindi porta avanti l'agenda politica su temi come povertà e sanità universale (a onor del vero lo fa dall'inizio della campagna) e, leggo sui giornali, in qualche modo costringe gli altri a parlarne.
Parte della sua strategia sta quindi in un atteggiamento più deciso ed "aggressivo". Niente a che vedere con le risse nostrane, sia perchè diversi sono i toni, sia perchè la parte non gli riesce proprio benissimo, dato l'aspetto di bravo ragazzo dal capello perfetto e un poco wannabe-Kennedy (uhm, Bob Kennedy, mi sa).

4. quel qualcosa in più: i video da 30 secondi di ogni candidato. Il migliore? "Hair", il video di John Edwards, simpatico e autoironico (una delle cose per cui viene più spesso attaccato è un taglio di capelli costato 400 dollari).




E se non bastasse: le impressioni di Chris Cillizza sul Washington Post, quelle di Micah Sifry su TechPesident, che ha anche segnalato i punti chiave del confronto grazie a Spencer Overton (che sempre e comunque siano benedetti quelli di TechPresident).

L'esperimento si ripeterà il prossimo 17 settembre a St. Petersburg (Florida) quando andrà di scena l'analogo dibattito repubblicano.



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