sabato, dicembre 30, 2006

La mappa della blogosfera - scienza a coscienza

"Quando si cerca di descrivere cosa sia esattamente un blog, si perde di vista quello che davvero ci interessa. Il blog non è altro che un insieme di forze che aggregano informazioni e gettano ponti."


La mappa della blogosfera non è la mappa della blogosfera.
Cioè può esserlo.
Cioè può averne la forma.

...ma allora?!


1. Approcci vagamente scientifici: la metodologia della ricerca sociale...
Ci sono due aspetti "scientifico-metodologici" della questione.
Intanto, intuitivamente, la mappa non corrisponde a tutta la blogosfera, così come indica Tony: i blog esaminati sono 2326 e basta pensare ai blog di Splinder per sapere che sono di più (poi ci sono gli altri, figuriamoci).

L'articolo pubblicato su Nova* ci dice quanti sono i blog, i link presi in esame, che si parte da un nucleo di un certo numero di blog (una cinquantina). Poi, se non ricordo male, c'è un passaggio dell'articolo in cui si dice che è "un campione rappresentativo della blogosfera italiana". Ora, stando ai miei ricordi dell'esame di Metodologia della ricerca sociale (che mi ha tolto la gioia di vivere per qualche mese, ma è indubbiamente utile in certi contesti - l'esame, non la perdita della gioia di vivere), questo non si può effettivamente definire "campione rappresentativo".

Quando si fa un campionamento ci sono un paio di incognite da considerare: il parametro oggetto di stima e la rappresentatività del campione. Il campione rappresentativo è quello in cui il parametro stimato coincide con quello vero della popolazione (per amore di precisione - e di noia - rimando alle pagine dove si parla di campionamento probabilistico e di campionamento non probabilistico).



2....ma anche no (e cioè, magari, la scienza delle reti)
Il presupposto di origine dell'analisi è importante: posto che, per il discorso di cui sopra, non si sta parlando di un campione rappresentativo, bisogna vedere se "prima rappresentazione" indica, ad esempio, "prima rappresentazione della forma e dei legami". Cioè, per dirla con Stefano Vitta, se le protagoniste sono le linee e non i punti.
La popolazione presa in esame è quella degli utenti (diciamo così) "consapevoli", vale a dire dotati di sufficiente dimestichezza e interesse da registrarsi a BlogBabel.
Alla base possono esserci varie motivazioni*: può esserci stata la convinzione che solo gli "utenti in qualche modo consapevoli", e dunque in grado di usare certi strumenti, siano influenti. Oppure che, non potendo avere a disposizione l'intera popolazione, studiare questo campione "casuale" potesse essere soddisfacente secondo parametri definiti.

Per dire, uno potrebbe dire che io sono "rappresentativa della gente che vive a Bologna" non su base demografica ma, magari, basandosi sul fatto che soddisfo dei parametri di rappresentatività variamente stabiliti e che sono specifici di quello che si vuole dimostrare e, magari, usando una disciplina specifica del settore su cui sto facendo ricerca? Questa sarebbe un'ipotesi di lavoro, ipotesi che, in questo caso, mi pare plausibile se, come credo (e come dice Luca De Biase), lo studio si basa sulla scienza delle reti - di cui so davvero poco, non abbastanza da dire quanto la rappresentatività di un campione abbia peso (però, a naso, almeno un po', no?).


3. A chi serve questa mappa
In ogni caso ritengo che forse andassero spiegati meglio alcuni aspetti del metodo che è alla base di questo studio.
Non perchè io mi aspetti titoli precisi al limite del puntiglioso (come suonerebbe un titolo tipo "questa-è-diciamo-la-mappa-della-blogosfera" oppure "abbiamo-usato-diciamo-criteri-scientifici-non-esattamente-metodologici-ecc"?) o articoli con linguaggio da addetti ai lavori. Più che altro perchè, se ci penso e mi chiedo chi legge Nova e a chi può interessare la mappa della blogosfera, mi vengono in mente due categorie di persone: chi è interessato per i motivi (non economici) più vari e chi è interessato per lavoro, ergo per i motivi economici che ho escluso nella prima categoria. Ora, della seconda categoria mi preoccupo ben poco: se hai soldi e fai investimenti senza avere conoscenze statistiche e metodologiche di questo genere, un po' te lo meriti, di fare investimenti sbagliati**.
Però, magari, la prima categoria è interessata e vorrebbe capire, ma non ha conoscenze nel campo, o ne ha di parziali. E sarebbe carino, per una volta, a maggior ragione in questa occasione, che le persone avessero gli strumenti per capire precisamente come è stato condotto questo studio.


4. "Il blogger non esiste, ma non è una leggenda metropolitana"
Non mi piace l'idea che vengano definiti blogger solo coloro che usano la Rete in un certo modo (diciamo "consapevole" perchè per ora non mi viene una parola più adatta) , nè d'altronde penso che i veri blogger siano gli adolescenti che scrivono su MySpace e hanno un approccio differente.
Insomma, io, 'ste classificazioni le rifuggo e trovo che spesso siano strumentalizzate per sostenere una tesi piuttosto che un'altra.
I blogger sono persone che hanno un blog. Certo, alcuni condividono degli approcci, delle idee, dei modi di scrivere, ma non molto diversamente da altri gruppi umani. Certo, fatta salva la specificità del mezzo - e senza nessuna pretesa di scientificità.
Io non mi sento rappresentata dalla parola "blogger", così come non mi sento rappresentata dall'espressione "laureata in Scienze della Comunicazione" (e lo sono, certo). Ecco, se si potesse smettere di scrivere cose del tipo "cose che un blogger non farebbe mai" o "tipico atteggiamento da blogger", io sarei contenta.
Facciamo che è un buon proposito collettivo del 2007?




5. Last, but not least: il dito, la luna e tutto quello che c'è in mezzo
"Il blog non è altro che un insieme di forze che aggregano informazioni e gettano ponti. Ma il cuore del medium è la conversazione, la discussione continua, il bisogno di comunicare. Non importa di che cosa sia fatto un blog, non importa se tizio è considerabile un blogger e caio no, e perché. Io credo che dovremmo concentrarci invece su ciò che queste tecnologie abilitanti™ ci permettono di migliorare".




*First (not exactly) disclosure: Tony ha fatto partire questo discorso e mi ha stressato affinchè scrivessi questo noioso post metodologico - fa anche bene, altrimenti poi mi scordo e mi metto a fare altro. Per una serie di motivi eminentemente pratici l'ho scritto senza avere sottomano l'articolo di Nova (che ho letto) citato, il che mi secca. Più avanti dovrei averlo a disposizione. Chiedo scusa per eventuali imprecisioni.

**Second (not exactly) disclosure: no, non sono la paladina dei manager aziendali, nè di altri e no, non ho alcun interesse economico o lavorativo nel settore. E quella di sopra è una battuta - abbastanza.


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10 commenti:

Anonimo ha detto...

Non c'era bisogno di Toni, lo abbiamo scritto nell'articolo che non è tutta la blogosfera!

Che sia un campione pure. Libero di esserlo, per di più, non inquinato dalla scelta di chi ha programmato. Una cosa che in USA sanno bene che è quasi impossibile.
Per noi è possibile, invece.

In ogni caso, grazie per aver parlato della blogmap! Ci sarebbero tante altre cose da dire, ma sono state già dette tutte in breve nell'articolo.

Quando la blogmap avrà coperto non solo tutta l'Italia, ma tutto il mondo -- visto che c'è anche la Spagna, che ha al momento 2107 blog, vedi http://es.blogbabel.com/ -- allora la cosa sarà più completa!:)

Come ho detto e ripetuto, senza che nessuno lo ripeta ancora una volta per amore di polemica, magari:), la mappa di Nòva era quella del momento. Molto rappresentativa: ma incompleta.

Ciao Buon 2007!

Enrica Garzilli

p.s. ovviamente, liberi tutti di ripeterlo, per carità..:)

Anonimo ha detto...

p.s. A proposito, hai visto che sei al 602 della classifica?:)

Antonella Napolitano ha detto...

"Che sia un campione pure. Libero di esserlo, per di più, non inquinato dalla scelta di chi ha programmato. Una cosa che in USA sanno bene che è quasi impossibile. Per noi è possibile, invece."

Per piacere, mi spiegheresti questa frase?
Colpa mia, ma non sono sicura di aver capito bene cosa intendi.

Anonimo ha detto...

Molto d'accordo con te. Per me non è rappresentativa sen non del fatto che i blog funzionano in un certo modo. Ma questo non è stato lo spirito con cui l'articolo pare essere apparso. Un errore di comunicazione più che altro.

Ma ora comincio ad insospettirmi...
Vedo che hai partecipato al convegno organizzato a Forli dal mio cuginetto un mesetto e tot fa. E ti sei pure laureata nella mia università! Fico!!!

Dobbiamo approfondire...

Anonimo ha detto...

Svaroschi: non siamo andati noi a scegliere i blog della mappa, si sono messi da sé. Di sinistra, di destra, commerciali, intellettuali, di donne di uomini di gay, dalla Sardegna alla Lombardia, per tutti i gusti. Liberamente.

Simone: errore? Mi spiace che tu non abbia capito l'articolo, eppure lo abbiamo scritto in modo volutamente semplicissimo, perché Nòva ha milioni di lettori! E io spiego le cose di mestiere, ti assicuro che i miei studenti non solo capiscono ma amano e seguono con gioia i miei corsi. Centinaia lettori di Nòva hanno capito e hanno scritto o commentato a me o al giornale, e sì che la gente per criticare (specie se è un po' gelosa/invidiosa:)) è fatta apposta...

Beh, ci sarà sempre qualcuno che la pensa diversamente.
Mi spiace però. La prox volta ti mando l'articolo in anteprima così facciamo il test di comunicazione.

Ciao ad entrambi e buon anno!

Tony Siino ha detto...

Nell'articolo (che io ho) c'è scritto testualmente: «Circa dieci anni dopo la nascita dei primi blog, questa è la prima mappa che ne analizza un campione rappresentativo#187;.

Antonella sono deliziato dal tuo articolo. :)

Anonimo ha detto...

Boh sei estremamente scorretta nei confronti di Toni perche' lui muove una critica sacrosanta e tu parli di aspetti personali. Chissenefrega se e' geloso (ma poi di chi?)? Rispondigli sul piano tecnico oppure tornatene alle tue amate lezioni perche' temo che di metodologia tu non ne capisca un'acca. Senza offesa.

Anonimo ha detto...

se metto un banchetto in via Montenapoleone a Milano e 1000 persone si fermano a rispondere alle mie domande, cosi, a caso. Sono rappresentative della popolazione italiana secondo te?

Io non avro capito, ma consiglierei davvero di riguardare su un bel dizionario la definizione del termine "rappresentatività".

Il lavoro che avete fatto è splendido, ma non è la blogosfera italiana. E' la rappresentazione di una parte di essa soltanto. Quella che usa Feedburner e Technorati ad esempio, non degli altri. E gli altri sono cento volte di più.

Dovevate presentarlo come tale. Questo è quel che penso.

Capisci che qui la differenza non sta a livello sociale, ma a livello di utilizzo tecnologico del mezzo?

E se tu dici che lo studio è rappresentativo, vuol dire che non dai a chi hai escluso la definizione di blogger. Ma anche loro lo sono per me, anche senza usare gli strumenti che io e te usiamo. Dove sta quello che non ho capito scusa?

Poi puoi averlo spiegato bene quanto di pare, ma per me l'errore è a monte.

Stavolta spero di essermi spieagto bene, che ci tengo, perchè anche io spiego le cose alla gente per lavoro e ci tengo a farlo nel miglior modo possibile...

Và, lasciamo le discussioni a lato e buon anno!!!

Anonimo ha detto...

Io commenterei pure sul tuo blog, ma ormai voli troppo alto! :D

chimicionline ha detto...

Discussione accesa???