lunedì, giugno 26, 2006

Cronache parigine/1

Uno degli eventi di questo viaggio a Parigi è stata la possibilità di vedere una mia amica di Vassar, anzi una mia compagna di classe. Nora è di Chicago, si è laureata un mese fa in sociologia, adora cucinare, ha origini ceche e italiane e ha - parole sue - una "unhealthy obsession with music".

La prima cosa che mi ha detto Nora, reduce da un viaggio in Marocco che l'ha stregata, è che voleva assolutamente andare nella "north-african neighborhood". Da perfetta ignorante quale sono non ne sapevo nulla e così l'ho seguita. Poi qualcuno mi ha anche chiesto se si trattasse di qualche zona coinvolta nei disordini delle banlieue di cui si è parlato nei mesi scorsi. Tutt'ora non lo so e il pensiero non mi ha minimamente sfiorato (sono anche una perfetta incosciente? chissà!).

Arrivati alla Goutte d'or, è però inevitabile notare che la guida Lonely Planet di Nora ha ragione quando dice che all'uscita della metropolitana saremmo state assediate da gente che distribuisce volantini che reclamizzano medium e cose del genere...e che saremmo state "attentamente scrutate dagli uomini" (lo ripeto a Nora in italiano usando queste parole e lei ne è divertitissima).
Il quartiere è senza dubbio popolare, un po' sporco, molto movimentato, colorato e...sovraffollato!! Davvero, è letteralmente brulicante di persone. Probabilmente la zona è più simile a una città del Nordafrica che a una capitale europea...in ogni caso sembra di essere anni luce lontani dalla zona di Notre-Dame da dove abbiamo preso la metro.
Nora è alla ricerca di alcuni oggetti tipici e di un suk che alla fine non troveremo. Questo non ci impedisce di gironzolare tra i negozi, ricevere commenti irripetibili (perchè fatti in lingue sconosciute), mangiare un ottimo couscous e chiacchierare con i proprietari del locale dove mangiamo. Manco a dirlo, dei Mondiali di calcio!

La chicca della giornata è una drogheria dove Nora si entusiasma causa massiccia presenza di spezie di cui entrambe non sospettavamo l'esistenza...in molti casi, in realtà, non sappiamo renderci conto di cosa siano perchè non sappiamo tradurre dal corrispettivo francese alla nostra lingua (una qualunque delle due!)!
A un certo punto stiamo per andare a pagare quando il proprietario esce improvvisamente dal bancone, prende un oggetto che all'inizio non riconosco e sembra accovacciarsi.
Stupite, ci avviciniamo...e ci rendiamo conto che sta pregando!
Con discrezione ci allontaniamo in fondo al negozio per tornare quando ha finito.

Devo dire che, pur sapendo benissimo di che si tratta, era la prima volta che mi capitava di vederlo con i miei occhi e ho provato una strana sensazione, subito fugata dal fatto che l'uomo non ci ha messo molto a domandarci da dove venissimo e a chiederci - anche lui! -un'opinione sui Mondiali di calcio!!


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