mercoledì, novembre 30, 2005

Harry Potter vol.4 - considerazioni sparse (se volessi sintetizzare dovrei dire "Oh, Cedric!"?)

(premesso che ho visto HP il primo giorno di programmazione negli States e potevo fare la sborona e scrivere un post subito, tanto qualcuno lo avrebbe letto comunque, e invece ho aspettato, perche' sono educata)

Adesso quasi tutti hanno visto Harry Potter and the Goblet of Fire e quasi tutti ne hanno scritto. Quindi niente piu' possibilita' di scrivere un post originale. Perche' sono educata, no!

Emozionalmente parlando, il film mi e' piaciuto un sacco, piu' del terzo (i primi due sono diversi, solo avventure e nessuna introspezione adolescenziale, quindi non comparabili). Emozionalmente parlando, va detto, sarei anche un po' in fase "regresso", dato che mentre guardavo il film mi esaltavo e mi spaventavo come non sarebbe successo a mia cugina di dieci anni, tanto che a un certo punto Sara si e' sentita in dovere di chiedermi se avessi letto il libro, da tanto stupore ho manifestato quando Harry e Cedric hanno posato le mani sul calice di fuoco e di li' il disastro.

Dato che l'ho nominato meglio parlarne ora.
Cedric Diggory, signori, e soprattutto signore: la risposta per il pubblico femminile che non ne poteva piu' di blogger infatuati di Hermione. Cedric Diggory, perche' gli ormoni ogni tanto sbarellano e non importa l'eta' o lo stato civile. Come da titolo, "Oh, Cedric!" e' l'esclamazione piu' comune tra le blogger. Insomma non un ragazzetto frignone, ma "alto, bello e di gentile aspetto".
Ma se il casting da', il copione toglie. E quindi, troppo presto, adieu Cedric (qualcuno poi giura che Cedric c'e' ancora, si e' solo spostato di universo narrativo). Tocca tenerci Harry "whiny" Potter (sempre Sara: "al quinto libro volevo che morisse, non ne potevo piu' di quanto frignava"). E ovviamente il mitico Ron - faccia di plastilina - Weasley!

Tornando al film dimentichiamo la prima parte. Bella e ben fatta, effetti speciali sempre meglio, chi dice di no. Solo che sono un sacco di scene messe cosi', giustapposte, tanto per dire "Si', abbiamo letto il libro". Ma se uno non lo avesse letto? Vabbe', e' un'ipotesi da due soldi, ma e' per dire che non c'e' un minimo di filo conduttore.
Poi - ed e' una lamentela che ho sin dal Prigioniero di Azkaban - capisco che i libri siano lunghi ma si potrebbe lavorare in modo tale da non sacrificare quasi del tutto la vita scolastica, nonche' gli altri personaggi. Rita Skeeter poteva regalarci delle gioie e invece il suo personaggio e' ben tratteggiato e poi dimenticato. E Piton, un personaggio centrale, ridotto a qualche smorfia consueta (della serie "Alan Rickman non pervenuto").

Pero' poi c'e' IL momento, la scena madre. Ed e' finalmente lord Voldemort (e nominiamolo, insomma!). Ralph Fiennes e' parecchio bravo e secondo me si diverte da matti a fare il cattivone cattivissimo un po' smaccatamente teatrale (ma chi vuoi che se ne accorga).
Si', vabbe', potrebbe fare un po' paura a un bambino (magari contorni un po' piu' definiti? Era cosi' bello nel "Paziente inglese" - quando non era una benda umana, si capisce), ma andiamo, a leggere le recensioni dei quotidiani sembra di assistere a un film di Romero, tanto la parola horror viene scodellata a destra e a manca.

Per il resto si va al ballo (non sono stata l'unica a pensare a "Pretty in Pink" quando ho visto Hermione), certi ragazzi non ballano, certe ragazze piangono. Che dire, i ragazzi stanno crescendo e certe cose non cambiano mai.

Insomma, cominciano le crisi ormonali. E quelle sono come gli esami, non finiscono mai.


P.S. Le analisi circostanziate e dettagliate non sono il mio forte, quindi vi rimando a quella di Pietro.

N.B. girando tra i blog ieri ho messo a fuoco le partecipazioni illustri nella scena del ballo: meta' Radiohead (non Thom Yorke, che' quello lo avrei notato subito) e Jarvis Cocker dei Pulp. Quando l'ho scoperto ho cominciato a cantare "Disco 2000" a palla!

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Dall'esterno

Si dice sempre che non si possono capire certe situazioni se non le si vive dall'interno.
Vero, ma resto sempre stupita da come si possa capire molto della vita altrui guardandola da un'altra prospettiva. Magari guardi due persone e ti viene in mente che starebbero bene insieme (o il contrario) e poi dopo un po' i fatti ti danno ragione (se solo sognassi i numeri del Lotto!).

Ma piu' di tutto mi colpisce l'idea che le circostanze possono indirettamente farti entrare a contatto con la vita di persone che non conosci e darti la possibilita' di influenzarla, anche in modo minimo. E puoi quasi vederli, questi estranei, mentre scelgono di che colore tinteggiare le pareti (ok, non sono un imbianchino, e' retorico!) o mentre fanno la lista della spesa.
E' destabilizzante pensare che magari un giorno qualche tua certezza (non sono tutte di vetro, le certezze?) potrebbe essere scheggiata, o anche mandata in pezzi, da un perfetto sconosciuto di cui ignori l'esistenza, che non sa niente di te e che per circostanze fortuite e' entrato nella tua vita.
Ed e' destabilizzante, forse anche di piu', sapere di avere questo potere, senza averlo chiesto.

Tutto qui (pensiero della buonanotte).

Come dire, si vive per tentativi.
E di continuare a provare non ci si stanca mai.

Considerazioni sparse sull'assenza di letteratura italiana contemporanea (nella mia vita)

In seguito a domanda apparentemente innocua mi rendo conto che da molto tempo non leggo letteratura italiana contemporanea. Praticamente niente successivo a Calvino. Insomma, si', Calvino e' contemporaneo, ma avete capito.

Gia' che ci sono, devo pure pensare a consigliare un libro italiano che parli di giovani e/o contenga abbastanza slang (una ragazza vorrebbe fare una traduzione di alcune pagine per la sua tesi). E a me viene in mente solo "Jack Frusciante e' uscito dal gruppo"...che, insomma, leggerlo dopo i 16-17 anni non e' nemmeno tanto il caso...
Cosi' mi ritrovo a chiedermi cosa c'e' in giro nel panorama letterario italiano. Brancolando nel buio.

Forse perche' leggo meno, causa ultimi esami, corso di italiano (come insegnante!), lavoro e tesi (che mi assorbe, si impossessa di me e mi fa occasionalmente sbarellare).
Forse perche' la letteratura contemporanea che riesco a leggere e' solo quella emozionalmente gratificante e non intellettualmente impegnativa: Pennac, Coe, Hornby. Stranieri, direi.
Forse perche' non riesco a tenere la concentrazione oltre lo spazio di un racconto. Carver, straniero.
Forse perche' mi e' presa la mania degli scrittori sudamericani, poeti e non. Neruda, Cortazar. Ecco, appunto.
Forse perche' la letteratura italiana contemporanea "nuova" - leggi: romanzi di autori vivi e possibilmente piu' giovani dei miei genitori - fluttua nella definizione. Precisamente fluttua tra gli autori "ggiovani", i "vincitori dei premi letterari" e i "casi letterari".
Roba da crollo del desiderio (di leggere).



N.B. Esulano dalle considerazioni di questo post sia Camilleri (che pero' non e' piu' giovane dei mei genitori) che Lucarelli, di cui devotamente leggo tutto quello che mi capita, ma sono libri "di genere" quindi fanno eccezione.

martedì, novembre 29, 2005

La musica che gira intorno (e non dovrebbe)

Il mio problema del giorno (oltre ad avere solo cinque ore di sonno e a non riuscire a finire un capitolo - uno! - e a ritrovarmi con tre versioni del capitolo 5 della mia tesi, non so perche') e' che da ieri mattina mi gira per la testa solo e soltanto "I saw the sign" degli Ace of base. Con qualche interferenza di discomusic anni '70. E "Domino dancing" dei Pet Shop Boys.

lunedì, novembre 28, 2005

Le idiote che vanno protette e quelle che vanno informate.

A quanto pare l'articolo del momento sui blog e' quello di Guia Soncini sul Foglio* di qualche giorno fa, giovedi', credo.
Tutto molto ben scritto e abbastanza bene argomentato.
La mia posizione sull'aborto e' diversa e un po' piu' articolata, di quelle che non c'e' spazio e forse neanche voglia di parlarne qui.
Pero' su un punto molto liberal mi ci voglio soffermare.
La giornalista scrive, al grido di "Vanno protette, le idiote":

"Le gravidanze indesiderate sono un accidente di gioventu', di quell’eta' dell’innocenza in cui e' ancora lecito pensare che gli uomini preferiscano essere informati della questione e partecipare alla decisione se abortire o procreare, di quel periodo di incertezza in cui e' lecito non sapere se un figlio lo si vuole o no, e magari fare conversazione con un volontario puo' convincerti in un senso o nell’altro."

E a me viene in mente un episodio che ho letto la scorsa estate su un libro di Carlo Flamigni dal titolo (credo) "Il libro della procreazione". Flamigni, tanto per chiarire, e' ordinario di Ostetricia e Ginecologia a Bologna ed e' uno dei massimi esperti italiani sulla sterilita' e sulla procreazione assistita e, per chi se lo ricorda, e' stato in prima linea per il Si' al referendum di giugno.
La storia e' quella di una ragazza di 15-16 anni che va a farsi prescrivere la pillola. I dottori le spiegano per filo e per segno le modalita', i tempi, ecc, tutto, insomma. Quasi tutto. Perche' dopo qualche mese la ragazza torna (cito) "gravida e piangente" chiedendo spiegazioni.
E dopo alcune domande la risposta e' chiara, quasi ridicola: la ragazzina ha preso si' la pillola e ha seguito le istruzioni per filo e per segno. Ma non l'ha presa per bocca, bensi' per altro orifizio che le e' sembrato piu' consono per analogia con l'atto sessuale.
Ora, secondo me questa ragazza appartiene alla categoria delle idiote di cui parla la Soncini. Ma non va protetta, va educata, informata (e soprattutto - cielo! - se e' ancora a questo punto forse dovrebbe riconsiderare attentamente l'idea di avere rapporti sessuali!!).

Molto bello stare sul "monte dell'intellettuale" e dare per scontato che ci sia informazione completa e che le ragazze vadano semplicemente tutelate dagli "errori di gioventu'" (poi, voglio dire, se io scegliessi in modo consapevole e informato non sarebbero certo le parole di un volontario a farmi cambiare idea). Il sesso e' ancora un tabu' nelle discussioni familiari e la disinformazione e' tanta, tantissima. Una pillola che dice "Ok, non pensarci piu'...e uhm, magari stai piu' attenta" non e' la soluzione, se fatta con la ratio di "proteggere le idiote da un accidente di gioventu' lecito nell'eta' dell'innocenza" (eta' dell'innocenza? stiamo parlando di Barbie o di gravidanza?).
Che poi magari a 16 anni un figlio non lo vuoi pero' poi magari dopo lo rimpiangi, chissa' (e come faccio a saperlo io? e come fa a saperlo la Soncini?). E allora no al terrorismo psicologico nei consultori, pero' magari un po' di informazione prima. Mi fanno incazzare le persone che dicono " se e' andata al consultorio allora ha scelto consapevolmente", perche' non e' vero, spesso si tratta di paura, panico. E disinformazione.

A quando un intervento di una persona con figli (con figli!) che ha abortito in passato e che dica se e' stata la scelta giusta o no?
No, io non ho mai avuto problemi di questo tipo, e quindi la mia opinione vale quanto l'aria fritta, pero' me le ricordo le conversazioni nel bagno della scuola ai primissimi anni di liceo, a stupirmi dell'ignoranza sull'argomento proprio da parte di quelle che erano gia' attive e a spiegare alle amiche (io, esperienza zero) che no, il coito interrotto non e' propriamente un metodo contraccettivo.
E ricordo anche Ale, che ha passato tutto il quinto anno di liceo incinta, ha fatto gli esami con tutti noi e ha partorito il giorno in cui sono usciti i risultati della maturita'. Ale, che non ha detto niente a nessuno fino al terzo mese, che ha rinunciato alla facolta' di Veterinaria e si e' sposata perche' forse non aveva altra scelta. Ale, che ora e' separata, ha un lavoro e una macchina e ha messo da parte i soldi per andare a vivere da sola con suo figlio.
Io non so cosa abbia pensato e fatto in quei primi tre mesi, se sia stata al consultorio o che altro, con chi abbia parlato. So che ci ha pensato e che non rimpiange la sua scelta. Ale ha consapevolmente scelto di cambiare la sua vita e l'anno prossimo mandera' suo figlio in prima elementare.
Io, onestamente, a prescindere dalle mie idee, non me la sentirei di condannare nessuno.
Ma l'ignoranza, quella si', la condanno, cosi' come le soluzioni di comodo (proteggere l'ignoranza?) e l'irresponsabilita'.

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*ormai mia croce e delizia: Il Foglio e' pieno di articoli di cui - nove su dieci - non condivido i contenuti, ma solitamente scritti cosi' bene, accidenti!

sabato, novembre 26, 2005

Oziosi pensieri mentre fuori nevica.

[Fuori prima neve, lievissima]

Uno pensa di conoscersi (grossomodo) e di sapere come reagisce in tutte le situazioni e invece si ritrova sull'altro lato dell'oceano con un'ipersensibilita', anche a fesserie clamorose, che non si sa da dove venga. O meglio che viene da lontano, solo che evidentemente e' stata in vacanza un paio d'anni salvo tornare in modo inatteso.
Non so se devo concludere che parte dei miei atteggiamenti degli ultimi due anni sono stati costruzioni e/o corazza o se era semplicemente la naturale reazione alle situazioni che mi si sono presentate (gia', e senza invito).
Fatto sta che, anche grazie a questi mesi "sabbatici" lontani da tutto e tutti, ora so gestirla meglio, ancora non perfettamente, ma molto meglio.

La neve sta aumentando. E io la smetto con questi pensieri peregrini e torno a fare da infermiera a Liz che, dopo una magnifica ospitalita' per la festa del Thanksgiving, ha scelto (si fa per dire) questo weekend per ammalarsi. Quindi the, torta di mele (che abbiamo fatto per il Thanksgiving) e oscillazioni cinematografiche tra Lord of the Rings e Harry Potter (a proposito, chi ha visto l'ultimo film? io devo parlarne con qualcuno!!!). E termometri e medicine.

Insomma, qui il bollettino di oggi e': chiusi in casa e sotto le coperte.
Buon weekend a voi!!


N.B. SPQA (Sono Pazzi Questi Americani): dalla finestra vedo una ragazza che fa jogging sotto la neve!!

mercoledì, novembre 23, 2005

Thanksgiving...e la neve arriva (forse!)

In Italia neve al nord e neve al sud.
Qui il bollettino dice neve per il Thanksgiving cioe' domani. In effetti, freddo, fa freddo.
Tra meno di due ore si parte alla volta di Long Island dove trascorrero' un tipico Thanksigiving (italo)americano a casa di Liz.

Ora, scusate, devo andare a fare una lezione sul dialetto andriese (che e' una lingua, in realta'!!) a un gruppo di diciottenni statunitensi.

martedì, novembre 22, 2005

Accidental (?) Big Brother

RFID e' l'acronimo di Radio Frequency IDentification, minuscoli (davvero minuscoli!!) chip che servono a tracciare a distanza l'oggetto su cui sono installati.
Spychips (qui il sito collegato al libro) e' un libro che spiega come i RFID siano stati nascosti tra prodotti della Gillette e altri prodotti reperibili in un qualunque supermercato o grande magazzino (c'e' anche un caso relativo alla nostra Benetton - anche se l'episodio non si e' svolto in Italia, se non ricordo male) e sono stati usati per...be' in pratica per spiare le persone, dato che erano stati installati senza chiedere il consenso di alcuno e non vi era nessuna avvertenza che ne indicasse la presenza.
James McQuivey (Boston University) sostiene invece che il Grande Fratello siamo noi (Big Us). Anzi, siamo un "Accidental Big Brother" (che poi e' anche il titolo del suo libro). Quindi nessun complotto, ma, anzi, siamo noi stessi a (voler?) rinunciare a parte della nostra privacy pur di ottenere dei vantaggi in quanto consumatori o cittadini. Certo, in parte e' vero, basti pensare alle carte di credito. Anzi, paghiamo per questo.
Nella lecture di ieri McQuivey ha poi spiegato come il RFID puo' essere usato per migliorare la nostra vita di consumatori e acquirenti, nonche' (soprattutto) quella di chi i prodotti li vende. Questi chip possono tracciare il nostro percorso in un supermercato, stabilire in quali corsie ci fermiamo di piu', cosa compriamo, se compriamo.
Il RFID, lo ricordo, puo' essere usato inoltre anche per recuperare persone scomparse (McQuivey ha scritto dei saggi in merito che abbiamo letto nell'ambito del corso di Sociologia della New Economy ma non ho la possibilita' di mettere un link). Quanti genitori sacrificherebbero la liberta' del proprio figlio di quattro o cinque anni in cambio della tranquillita' di sapere dove si trova in ogni momento?
Insomma, queste le istanze in questione. Liberi di pensare come volete. L'invito e' pero' a informarvi perche' certe cose sono ignorate da molti. Da un'indagine della Boston University, ad esempio, risulta che il 28% dei possessori di una carta di credito (all'atto dell'acquisto della stessa) non sapevano che le informazioni relative ai loro acquisti venivano registrate e conservate.
Personalmente sono un po' inquietata da queste cose. E non credo nemmeno per cinque secondi che nessuno, tra governo e grosse aziende, ne approfitti, ne abbia approfittato, ne stia approfittando.
Che dire...guardiamoci intorno...


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Pandino SUV, questione di (buon) gusto


La premessa doverosa e' che di macchine ci capisco poco o niente.
A dire il vero le distinguo a fatica e mi interessa anche poco.
Pero' con quella briciola di senso estetico che ho in dotazione posso dire che la Panda SUV, oltre che insensata, e' pure brutta (cosi', a vederla in foto)?
Sulla qualita' dell'auto non ci capisco niente , ma posso anche dire che alla Fiat non hanno mai brillato per gusto nella linea delle auto e ce ne sono numerose prove tra cui la Multipla*?

* La Multipla e' della Fiat, vero? Comunque e' l'auto piu' brutta del mondo insieme alla Ford Ka (la Ka e' della Ford, vero?)

Gratificazioni

Ci sono molte cose che mi mancheranno di questo posto. L'espressione entusiasta delle persone che mi ascoltano quando parlo della mia tesi (e il modo in cui dicono "Cool!!") e' molto ben piazzata in classifica.

(e ne faccio il pieno perche' in Italia chissa'...)

lunedì, novembre 21, 2005

La prima dottoressa di casa Ercolani

Tra una cosa e l'altra io, Daniela, Sara e Lorenza viviamo insieme da cinque anni.
E nessuno piu' di un'amica che vive con te sa cosa vuol dire l'universita': lo studio, gli esami, lo stress, gli scazzi eccetera. L'universita', ecco.
Per questo oggi, piu' di altri giorni mi spiace di non essere a Bologna.
Lorenza e' la prima laureata del nostro appartamento, con una tesi su quel cinema italiano che lei ama tanto e che mi ha fatto conoscere ("Conosci questo film? E il regista? No, nemmeno io. Andiamo a vederlo!")

Premessa: Lorenza e' molto di sinistra. Lorenza e' molto tifosa della Lazio.
A quanto mi e' stato detto, le sono toccate prove a dir poco terribili :
- indossare una maglietta della Roma
- rinnegare la sua fede laziale
- andare in giro per Bologna e convincere persone a caso a votare per Forza Italia (con tanto di inno in sottofondo)

So che c'e' dell'altro. So che ci sono state menti malate al lavoro. So che presto ricevero' mail con racconti particolareggiati.
E so che qualcuno ha filmato il tutto (!!).

AUGURI, LO!!!

Update: a quanto pare Lo non e' l'unica a essersi laureata in questo gelido novembre! Auguri!

sabato, novembre 19, 2005

Il corso naturale delle cose.


Foglie rosse, originally uploaded by farenheit_81.

Questa esplosione di colori, questa luce sono tra i ricordi piu' vividi che portero' con me.

Le foglie sono cadute e comincia a fare un discreto freddo cane.
Il mio inglese migliora, non e' ancora come lo vorrei ma migliora.
La tesi si allunga, non in fretta come vorrei, ma si allunga.
Ogni tanto mi sento seccata perche' le mie giornate si somigliano e non ci si puo' fare molto. Tempo di studio, tempo di darsi da fare e di tener duro su molti fronti.

Tra un mese torno a casa e non ho ancora deciso se e' tanto o poco.

venerdì, novembre 18, 2005

E' in arrivo un bastimento carico di...

Le avete attese, desiderate, bramate... eccole qui!
Le foto di New York, le foto dell'autunno, le foto della sottoscritta (ebbene si'!)...insomma, le foto!

giovedì, novembre 17, 2005

Frammenti di inusitato orgoglio patrio

In pratica una settimana di iniziative dedicate alla presenza degli studenti internazionali.
Momento serio - io, rappresentante nazionale (!)
Ieri Peace Ceremony con tutti gli studenti internazionali. Ogni studente portava la sua bandiera e diceva qualcosa di significativo sul suo paese concludendo con "May peace prevail on Earth" e altrettanto nella sua lingua e con la stessa frase e il nome della propria nazione.
Io sono stata scelta come rappresentante dell'Italia e devo dire che sono stata parecchio in dubbio su cosa dire.
La prima cosa che mi era venuta in mente era dire qualcosa su Enzo Baldoni, che non conoscevo prima del suo rapimento (Doonesbury a parte) e su cui sto cercando di saperne di piu', con colpevole ritardo. Il tempo a disposizione era poco, troppo poco, pero'.
Mi sono poi ricordata che nella nostra Costituzione, se nel frattempo qualcuno non ne fa scempio (!), ci sarebbe un certo articolo 11 che dice che l'Italia ripudia la guerra eccetera. Ma anche li' sarebbe stato un pochino lungo spiegare che si', abbiamo i soldati in Iraq, pero'...uhm, sono in missione di pace, anche se... Insomma, non era il caso.
Poi, grazie al suggerimento di un certo blogger logorroico (continua cosi', per favore!) che, fortunamente bazzica spesso da queste parti, ho deciso di parlare della Marcia della Pace, che mi e' sembrata una cosa carina e appropriata.
Credo di aver avuto addirittura una pronuncia migliore del solito.
Momento meno serio (ma insomma!) - della serie "Scherza coi fanti ma lascia stare i santi"
Martedi' gli studenti internazionali hanno allestito banchetti con prodotti tipici in vendita (ricavato in beneficenza, of course). La pasta era logisticamente impossibile da preparare e si e' quindi optato per la piu' classica delle merende: pane e nutella. Tralasciando lo scontato successo, si e' registrato un bieco tentativo da parte della rappresentante della Germania a Vassar di impossessarsi di questo orgoglio nazionale.
Ebbene si', ho dovuto sentire la frase "La Nutella dovrebbe stare sul nostro banco perche' e' un'invenzione tedesca". Ora, io sono pacifista finche' volete ma le bestemmie e le eresie, proprio no.
Fortunatamente c'era l'asso nella manica, ovvero una breve storia della Nutella, tradotta in inglese, stampata e attaccata al banchetto made in Italy (un po' per informazione, un po' per far scena). Con l'equivalente inglese della frase "...'a bella! ora ti alzi e vieni qui a leggere" ho invitato Annabelle a leggere il foglio in questione fornendole spiegazioni di circostanza ("...vedi? le nocciole del Piemonte, le famose nocciole del Piemonte...").
La tedesca e' tornata al suo posto con le pive nel sacco(...tedesco, quello si'!!).
Ditemi voi...La Nutella... tedesca!?!?...ma andiamo!!

martedì, novembre 15, 2005

Mamma 3.0

Appena finito chattata con la genitrice, che e' rimasta ammirevolmente sveglia fino quasi all'una di notte perche' la sottoscritta figlia aveva voglia di parlare.
Con mio estremo (e ultimamente sempre rinnovato) stupore mia madre si e' inoltre esibita in un dotto uso di emoticon e citazioni dei Simpson.

venerdì, novembre 11, 2005

Quelli arrivano dopo che e' passata la banda*

(*Gio ha i diritti d'autore sul titolo di cui sopra)

La notizia del virus nascosto nei cd anticopia della Sony e' comparsa stamattina sulla homepage di Repubblica e su quella del Corriere, dove l'articolo pare un po' piu' serio, spiega la situazione (non so quanto esatta, dato che non ci capisco niente per quanto riguarda l'aspetto tecnico) e si spinge a fare addirittura delle considerazioni sulle conseguenze.
Poi, mentre Rep. se la cava con un consolatorio
"Se Sony rischia, i consumatori italiani possono stare relativamente tranquilli: il sistema antipirateria incriminato è contenuto in una ventina di titoli venduti solo negli Stati Uniti",
il Corriere parla di "dura opposizione avviata dai consumatori europei, che hanno deunciato il software di controllo antipirateria di Sony Mbg. Della partita, oltre al Beuc (Bureau Europeen des Unions de Consommateurs) fa parte anche l'italiana Altroconsumo".

Morale della favola:
Per fare il giornalista di Tecnologia &co. sui grossi quotidiani non ci vuole niente.
E' l'urlo di dolore di noantri studenti di comunicazione, al momento di stanza presso il Vassar College (in realta' siamo solo in due, ma e' abbastanza per fare massa critica, no?)!
Questa notizia e' stata infatti nostro argomento di conversazione all'inizio della settimana e se ne era letto su Slashdot diversi giorni fa...e uno che scrive di nuove tecnologie, anche se non su un giornale specializzato, come minimo dara' un'occhiata a un sito come Slashdot, no? O meglio dovrebbe.

Il giornalismo mainstream mi da' sui nervi per svariati motivi ogni giorno di piu' (la televisione non ne parliamo, ma mi ci sto quasi rassegnando). Sto sviluppando varie forme di intolleranza e presto sara' il turno di qualche strana forma di luddismo sui generis, lo so.



N. B. Stasera vado a vedere Le nozze di Figaro al Metropolitan Opera. Buon weekend a tutti!

giovedì, novembre 10, 2005

Giorni in cui il cervello sembra pedalare. A vuoto.

Tutto diventa routine prima o poi. Per questo bisogna imparare a trovare gli stimoli in se stessi*.

Non mi va di scrivere mail. Mi va di parlare, ma non riesco ad avere qualcosa di interessante da dire.
Si', ci sono un sacco di cose di cui parlare, non sono mai stata cosi' informata su quello che succede nel mondo, anche se penso che dovro' allargare il raggio delle mie letture quotidiane di giornali online perche' i due maggiori quotidiani italiani mi stanno facendo venire i nervi spesso e volentieri, perche' a volte portano delle notizie che nemmeno Novella 2000 o Cronaca vera. Voglio i tabloid quotidiani, porca miseria, come nel giornalismo anglosassone, cosi' queste storie le sbattono li' e si puo' sperare di avere dei quotidiani seri, almeno nella selezione delle notizie.

Sono nella tipica fase che mi prende quando subentra la routine. Annaspo. Cerco stimoli, qualcosa di nuovo, pur sapendo benissimo che piu' di tanto non posso fare perche' - ebbene si' - ho cominciato a scrivere (si toccano le venti pagine) la tesi benedetta. Quindi le mie giornate sono una continuazione di "scrivi, controlla, correggi, rivedi, rileggi ecc". Routine, ecco.
Sono immersa in questo lavoro, anche se non quanto vorrei (o forse non con i risultati che vorrei), e inevitabilmente non posso fare altro. Non ho particolari argomenti di conversazione e la domanda media che mi viene rivolta e' "Cosa hai intenzione di fare dopo?", il che e' peggio, perche' pensarci mi da' la sensazione di un tunnel buio. Buio.

Di solito, in questi casi, mantengo una sana attitudine fatalista e mi dico che se faccio del mio meglio le cose andranno a posto, come hanno sempre fatto, a tempo debito.
Il mio problema e' che ho pazienza - troppa pazienza - in certe cose e in altre no.



*una delle frasi cult di mio padre, nonche' uno dei piu' saggi consigli mai ricevuti

lunedì, novembre 07, 2005

Vado a cambiare il link, altrimenti chi lo sente

Il mio blogger Lost-dipendente di riferimento cambia casa.
E si da' al podcast (e anche se e' anti-iPod gli tocca fare podcast - che e' una discriminazione linguistica, ma lui fa podcast in .wma, ovvio!).

Insomma, se cercate il buon Suz lo trovate qui: www.suzukimaruti.it


Add: a proposito di partenze e arrivi, un mega saluto a Ilaria che a quest'ora sara' arrivata in Argentina!!! In bocca al lupo per le tue ricerche!

Digital divide vs. la sottoscritta 0-3

(ebbene si', sto vincendo fuori casa)

La mia tesi, la mia permanenza da questo lato dell'oceano e la mia capacita' oratoria (modo gentile per dire che parlo in continuazione) stanno ottenendo consistenti risultati per abbattere il digital divide familiare.

Mia zia, che usa a malapena il computer al lavoro, ora guarda le mie foto su Flickr.
Mio zio, che ha preso un computer dieci giorni fa, ha imparato a scrivere mail e ora mi scrive una volta ogni due giorni. E adesso sa cosa e' un blog (o, almeno, legge il mio!).
Mia madre, che si faceva prendere da un moto di fastidio ogni volta che vedeva un computer e che ci ha messo qualcosa come sei mesi per imparare come si salva un documento, ora mi chiama con Skype e maneggia il messenger con dimestichezza. Quando, giorni fa, ha scritto "cmq" invece di "comunque"(e me lo ha fatto notare) mi sono quasi commossa.


Quando si dice che un altro mondo e' possibile...

sabato, novembre 05, 2005

Indian summer

...cosi' la chiamano.
In pratica qualche giorno (una settimana, per il momento) di caldo inverecondo*. Perche' questo accada non so davvero dirlo.
So solo che qui e' il 5 novembre come per tutti, ma io sono in giro a maniche corte. E chi sa quanto io sia freddolosa capisce ancora meglio l'estrema portata della cosa.



*scusate, oltre all'inglese sto facendo lezioni supplementari di italiano aulico e ormai in disuso, perche' quando hai a che fare con un toscano quotidianamente non puoi fare diversamente

Chi prova il sole non lo lascia piu'

(ok, il titolo e' stupido, ma e' tardi, sto per andare a dormire e non mi veniva in mente altro. E sono sempre stata uno schifo coi titoli)

Sono anni che mia madre dice che con tutto il sole che abbiamo (parlo della hometown meridionale) e' una vergogna che ancora non si sia fatto niente per utilizzarne l'energia.
Sono anni che mia madre parla di pannelli solari, a volte minacciando di comprarne uno l'indomani...e, conoscendola, mi aspetto anche che il giorno seguente torni con il suddetto acquisto sotto braccio (in senso figurato, intendo).
Credo che una volta mi abbia anche citato l'esempio della Catalogna (ma non sono sicura che fosse lei, in ogni caso e' abbastanza possibile).

Poi leggo questo articolo da cui cito un pezzo a caso - o quasi.
"A Barcellona - sostiene Legambiente - grazie all'Ordenanza Solar, che obbliga l'installazione di pannelli solari termici in tutti i nuovi edifici, nel giro di tre anni si è passati da 1.650 mq di pannelli solari termici installati a 26.181 mq., con una media di 16,39 mq ogni 1.000 abitanti. Un provvedimento che ha permesso di realizzare una innovazione energetica, edilizia e ambientale straordinaria. Il processo si è esteso a tutta la Spagna e oggi tutte le principali città hanno adottato il provvedimento".

Appello:
Date a mia madre un posto al ministero dell'Ambiente o quello che e' (la donna in questione ha anche attitudine al comando, coerenza e senso pratico e non si perde in chiacchiere* - di quanti politici si puo' dire altrettanto?).


*cucina anche parecchio bene, ma questa e' un'informazione a uso interno

giovedì, novembre 03, 2005

30 anni fa, PPP

(grazie a Guido, che anni fa mi ha regalato "Scritti corsari", con scandaloso ritardo sul giorno del mio compleanno)

"L'Italia sta marcendo in un benessere che e' egoismo, stupidita', incultura pettegolezzo, moralismo, conformismo: prestarsi in qualche modo a contribuire a questa marcescenza e', ora, il fascismo.
Fra gli anni '60 e '70 una grande mutazione ha sconvolto le strutture sociali dell'Italia, una rivoluzione, direi, antropologica. Questa rivoluzione e' avvenuta durante la fase di sviluppo industriale ed economico. I contadini e la piccola borghesia, questa societa' media, e' stata inghiottita dal consumismo.
L'uomo nato da questa mutazione, quale che sia la sua rivendicazione di autonomia e di individualismo, non appartiene piu' a se stesso. Quest'uomo non ha piu' radici e lo ritengo capace di tutto.
Quello che voglio dire in altre parole e' che quello che non e' riuscito al regime fascista, cioe' trasformare la realta' millenaria, provinciale, rustica, paleoindustriale dell'Italia in una proiezione falsa, e' riuscita a un regime democratico.
L'omologazione che il fascismo non e' riuscito ad ottenere, il potere di oggi, che e' il potere della societa' dei consumi, riesce a ottenerlo perfettamente. Il nostro sistema ha distrutto le varie realta' particolari. Questa omologazione ha ormai distrutto l'Italia. Voglio percio' dire che il vero fascismo e' proprio quello della societa' dei consumi. Noi ci troviamo alle origini di quella che probabilmente sara' la piu' brutta epoca della storia dell'uomo, l'epoca dell'alienazione industriale"

Pier Paolo Pasolini

Non ha prezzo...

...cominciare la giornata ascoltando un gruppo di 18enni statunitensi (studenti di italiano) che cantano "Bella, ciao".

mercoledì, novembre 02, 2005

Halloween and everything after

Un tipicissimo Halloween con zucche intagliate e illuminate (io sono un'impedita, ma vivo con una scenografa) e bambini che chiedono "Trick or treat?".
Nel perfetto spirito della festa ho comprato dolci e caramelle da distribuire. I nani*giulivi si sono aggirati per il campus - ci sono molti prof con figli che vivono nel campus o nei dintorni - per un paio di giorni e hanno mostrato di apprezzare la festa in questione. Peccato non avere avuto la macchina fotografica con me: il 2enne vestito da zucca, e quindi largo il doppio di quanto era alto, meritava di essere immortalato.

Ieri si e' anche parlato della convenienza dell'esportazione delle feste...di solito e' una cosa puramente commerciale e certo, se poi deve finire che si spara ai marmocchi...
Voglio dire, sono nello spirito della festa perche' sono qui ma non e' una cosa di cui si sente il bisogno (e, dopo aver rischiato di prendere fuoco a una festa in maschera, non e' che il Carnevale mi provochi mai entusiasmi di sorta).
Certo, poi magari la Chiesa, per quanto possa e debba dare indicazioni su quel che crede, potrebbe impiegare piu' utilmente il suo tempo in altre questioni e pronunciarsi su argomenti un filo piu' seri di questo (e di Harry Potter, questa cosa di HP non l'ho ancora mandata giu'). E questa precisazione sullo spreco di soldi - giusta, per carita' - posso sentirla dai singoli sacerdoti ma sono poco incline ad accettarla detta dai vescovi che, insomma, non piangono miseria. Buoni consigli e cattivo esempio, parafrasando una celebre canzone.


Ma per tornare al lato divertente della faccenda, e poiche' di NYC non se ne ha mai abbastanza**, ecco a voi un video della Halloween Parade di New York, sempre grazie a Rocketboom (Amanda, per la cronaca, compare con una parrucca rosa e un vestito nero mentre saluta).
Enjoy!! E fatemi sapere quale costume preferite (ci sono anche gli iPod!)...


*termine che io uso per bambini molto piccoli
**io personalmente non vedo l'ora di tornarci: sviluppero' una triste forma di dipendenza, lo percepisco

martedì, novembre 01, 2005

De recensionibus

Premessa: ne parlo anche perche' questo spettacolo mi e' piaciuto moltissimo e Fabrizio Gifuni e' uno dei miei attori preferiti.

Io non voglio avere pregiudizi sui quotidiani, specie quando si tratta della pagina culturale.
Pero' la recensione dello spettacolo "'Na specie de cadavere lunghissimo" andato in scena a Pavia nei giorni scorsi che ne ha fatto Il giornale (versione online e no, non metto il link) e' veramente stupida.
Gia' il titolo e' stupido, ma ho pensato "Vabbe'...si sa, i titoli...".
Poi ho letto l'articolo. E si', l'articolo e' stupido e non parla affatto dello spettacolo e poco e niente di Pasolini, sui cui scritti si basa il monologo. Come se non bastasse il signor Antonio Armano, il suddetto giornalista, non si spreca nemmeno a leggere una qualunque pagina web o la locandina dello spettacolo altrimenti non parlerebbe di "una immaginaria cronaca-confessione dell'assassino Pino Pelosi, detto «La Rana»..." ma, magari, si ricorderebbe che in realta' trattasi di un poemetto del poeta milanese Giorgio Somalvico.

Io non voglio avere pregiudizi sui quotidiani, specie quando si tratta della pagina culturale.
Pero' questa recensione dello spettacolo e' veramente stupida.

N.B. andate a vedere lo spettacolo, voi che potete. E vi sollecito un giudizio in merito.